martedì 21 febbraio 2012

Assenza



"L'assente"

Lontano sei come i ricordi
come le ombre sui muri
vibrante come i miraggi -
nelle ore sfinite di calura
grande come le ombre -
schiacciate sulla strada assolata
vago come informatore che indichi l'aria
piccolo come gnomo che si veste di spiga
consistente come cuore di grano che l'emozione sfarina
vero come rugiada che beve il mattino
e falso come pupo mosso da fili
quando a sipario abbassato piombi in fondo al palco del mio teatrino.

gz


P.S. Io sono stata diversamente presente 

giovedì 19 gennaio 2012

Non c'è sempre poesia in una pagina di diario


Il mattino mi ha accolta con i suoi 4 gradi e ghiaccio sul parabrezza e gli occhi in alto verso il chiarore smorzato da macchie scure di un cielo incerto e sogni già dimenticati.
L'entusiasmo della corsa al lavoro si è presto arrestato alla vista dei miei compaesani impegnati, ancora, dopo 4 giorni, in una battaglia più grande di loro e il presentimento di un nulla di fatto.
Non sono impegnata in politica e non mi reputo impegnata socialmente...non più di chi tira a campare in compagnia...
Sono giorni questi...strani, sono giorni di agitazione popolare, di aspirazioni deluse, di orgoglio calpestato, di rabbia a fior di pelle, impotenza sulle spalle, urla soffocate e incertezze sul divenire.
Il movimento dei forconi sorregge la causa e cerca con la sua voce più grossa di tirare fuori il lamento delle ferite di un popolo e invece il suo fiato al "gigante" fa solo solletico.
Lo sciopero incalza: blocchi stradali ,...manifestazioni; due giorni di silenzio mediatico sulla questione , poi qualche breve accenno sulle tv locali e infine la grande trovata trasmessa sui principali notiziari :...."sono dinamiche tra mafia e antimafia"....allibita bevo queste parole , in pausa pranzo, con la consapevolezza di chi sa che sta per vomitare, la rabbia graffia una ferita remota e intano un marchio che non sento mio ....che non sento nostro scava.
E' un posto il nostro che si presta benissimo a simili dissimulazioni, è un posto il nostro che porta il peso di un fardello che si può facilmente rimpinguare con tutto il marcio che si può incontrare a ripulire le colpe di qualsiasi istituzione.
E' un posto il nostro dove brava gente cerca di riconquistare una libertà perduta e lotta contro il caro vita...,l'aumento delle tasse,la diminuzione degli stipendi ...la disoccupazione ,l'allungamento dell'età pensionabile, le manovre del governo tecnico "intoccabile"...e lotta perchè è in gioco la dignità , la sopravvivenza e la crescita di un popolo.
Il messaggio di una protesta chiara viene appositamente travisato da chi crede di liberarsi dell'errore nel governare e passa il testimone al più facile capro espiatorio.
E' un posto il nostro dove un futuro di "cocci" viene scongiurato e qualsiasi movimento è la goccia di troppo dentro il vaso.
Il mio rientro serale finisce sulle strade semideserte e il pensiero agli amici ancora a manifestare ai principali sbocchi delle arterie viarie, poi infine uno sguardo alle saracinesche abbassate degli esercizi commerciali e una tristezza profonda difficile da rimandare.....
Ancora una volta mi chiedo come un corpo possa ignorare le sofferenze delle sue estremità e dei suoi prolungamenti ; ci impegniamo a reggere con salda precisione una figura di altezze che con aria da gigante imprime il peso delle sue leggerezze su piedi che affondano nel fango!!!
Sempre il sud del mondo avvolto nella sua malinconia tragica!
Dietro quelle saracinesche chiuse non c'è poesia.


"All'improvviso mi pervade un'angoscioso senso d'inquietudine
e risuona il battito affrettato del mio cuore in ogni stanza dell'anima
a coprire i passi di un fulmineo presentimento
le cui impronte rimangono anche adesso che è sopraggiunto il silenzio"

domenica 1 gennaio 2012

Un mattino di sole dopo una notte di vento e" Gli impavidi"



Auguriamoci d'essere impavidi come queste foglie lungo tutto l'anno che ci attende, che c'è d'avere coraggio a tenersi stretti a un braccio e lasciarsi accarezzare da un vento che strappa....e c'è d'avere coraggio pure a stancarsi ...mollare la presa, cercare nuovo appiglio...lasciarsi cadere verso destino infatuo senza sperimentare il calore di un'alba.
Ho voragini d'anima in questo mare di ragioni che non so versare.
Vi attendo, solitaria figura, in un anfratto della mia vita isolana per chiedervi di , insieme , osare!
Siate Vivi e rallegrate la mente se il cuore la vuole abbracciare!



"vorrei lesinare ogni profondo sentimento d'amore
ma il mio cuore che altro modo ignora e
non conesce debolezza alcuna
si dona in egual misura sia al vinto che al vincitore"


GZ

P.S. siamo quasi alla fine del primo giorno del nuovo anno e già muovo passi incerti sulla fune immaginaria della mente...vaneggiamenti, siate benevoli amici sopportatemi , d'altra parte io non posso che essere impavida :)

sabato 24 dicembre 2011

Le Stelle lo sanno


" Gli istanti migliori dell'anima/ accadono a lei sola/
quando amici e occasioni terrene/ si sono infinitamente ritirati/
o essa stessa è salita/ ad altezza troppo remota/
per percepire oggetti più bassi/ dell'onnipotente/
quest'abolizione mortale/ è rara ma tanto bella/
quanto un'apparizione soggetta/ all'aria autocrate/
rivelazione dell'eternità/ ai favoriti pochi/
della colossale sostanza dell'immortalità."

Emily Dickinson

" E prima un'ora di tristi pensieri / e poi un effondersi di lacrime amare/
e poi una tetra calma diffonde/ una nebbia mortale su gioie e pene/
e poi un battito e una luce di lampo/ e poi un respiro dall'alto/
e poi una stella si accende nel cielo/ la stella gloriosa la stella dell'amore"

Emily Dickinson

Un sipario voglio! lo voglio adesso senza clemenza ...che si chiuda sugli stenti del giorno... senza spiraglio, ...note lontane avanzano verso l'orecchio della memoria e dicono : " il mio lavoro non mi piace...perchè mi consuma gli occhi e poi mi mangia le giornate.." ( F. Mannoia - Luna Spina); il mio lavoro mi piace Ma mi consuma gli occhi e mi mangia le giornate....e seppure sia tardi ed io cerchi ancora lo spirito del Natale dentro le luci di quest'albero....proprio adesso si accende una stella dentro questo sguardo di fessura stanca e penso : " Le Stelle lo sanno...ciò che ci sfugge...e non è il tempo".

GZ

"La stella gloriosa la stella dell'amore" AUGURI *

venerdì 16 dicembre 2011

Dicembre : l’attesa del tempo / il tempo dell’attesa e/è già l’attimo fuggente!



Da poco passato il 13/12/11, una data in apparenza numerica decrescente che ha invece incrementato il numero dei miei anni...in questo mese di Dicembre la cui atmosfera Natalizia mi arriva ad intermittenza come le luci di un albero distante.
Un chiarore che illumina un po’ e un po’ una sensibilità adulta difficile a “scoprirsi” da dietro la cortina pesante in cui il tempo l’ha nascosta ma sempre pronta a caricarsi della “Promessa” e spogliarsi destata da un raggio lungo un cammino di nebbia.


“Un attimo in gabbia” o “l’attimo fuggente di Iperuranio” questo è il dilemma :

Ho estirpato l’attimo nell'ansia di coglierlo/ 
radici infinite lo avvinghiano a un seme invisibile/ 
mi avvolgo nel fusto come spago d'inganno che cinge l'istinto a lederne la trama/ 
d'immobilità vestito/ il tuo volto non può somigliare a un fotogramma/ 
Ora recidi l'accoglienza del tuo spazio/lacrimi l'occhio che ti ha scorto/ 
guadagni tra odore di verde e umido d'alba/libertà remota/

Promessa

“ La faretra che porto con  me è colma di frecce
e la mano ansiosa tremante di speranza
Ma quando Egli m’istruirà scorderò l’arco
non mi curerò di affilare le punte di bronzo
Abbandonerò per strada le mie armi
e correrò ad abbracciare i miei sogni
Vacillante all’idea di essere esaudita”

GZ

P.S. foto non mia disponibile su www.sxc.hu

venerdì 25 novembre 2011

Wake up and smell the coffee















Un caffè sbadato ieri si è versato con precisione di pois a destare gli impegni in agenda...
Mi sono ritrovata dentro l’immagine di copertina dei Cranberries a rincorrere pensieri intrappolati come aria dentro cerchi danzanti in un mare di deserto sulle note di “wake up and smell the coffee”.
Il risvolto della pagina , oggi 25 Novembre, ripropone lo stesso itinerario per i miei grovigli interiori che si perdono senza meta a seguire la scia di una poesia latente, di cui pare io raggiunga solo l’ombra, in questo periodo di tristezze metereologiche calamitate a sud del mondo.
Non riesco a comprendere come un corpo possa ignorare le sofferenze delle sue estremità e dei suoi prolungamenti ; ci impegniamo a reggere con salda precisione una figura di altezze che con aria da gigante imprime il peso delle sue leggerezze su piedi che affondano nel fango!!!
Spero in un orecchio distratto a non aver udito le offerte di aiuto per gli sfollanti di Barcellona pozzo di gotto e gli altri sud del mondo...
Svegliamoci....

mercoledì 16 novembre 2011

lunedì 14 novembre 2011

Sopravvivenza a un lunedì come tanti




La prima notte di lenzuola di flanella e sogni ammantati, così strani e veri che il mattino ha faticato non poco ad avermi. Destata dalle curiose visioni della notte il lunedì ha testato tutti gli altri sensi col sottofondo intermittente di quelle stonature dentro il ritmo incalzante di lavoro... così io, i miei occhi, le mie mani, le mie orecchie, le mie gambe e poi...cuore e mente, - più riluttanti - siamo finiti dentro i cassetti dell'urgenza a tempo indeterminato e i sogni spariti, nel riflesso, appena intercettato nell'ombra di me, che lo specchio del bagno mi rimanda.
Quanto avrei voluto finire in un'unica soluzione dentro una valigia, di andata immediata... e ritorno, dopo un pò, in giro per ambienti altri.
Magari avrei anche voluto poter solo respirare l'aria malsana di un'aeroporto con il miscuglio di idiomi e facce, pensieri, ansie , speranze di chi parte con la paura di non fare in tempo ..di chi arriva in anticipo in un posto nuovo, di chi attende chi è in ritardo o chi lavora tra un colpo d'aria condizionata e odore di caffè misto a spezie...poi correre fuori con la tensione del corpo che finisce a capofitto sul sentore di mare che alleggia a Punta Raisi e scoprire che il buoio del giorno è già sopraggiunto sulle proprie divagazioni mentali.

venerdì 11 novembre 2011

La poesia in un'allitterazione numerica?


Cogliamo l'attimo, il tempo sembra scorrere lungo una metrica...abbandonare un luogo per ritrovarsi avvolto nella poetica di un'allitterazione numerica :

"Lasciami scivolare sulla sterilità
dei giorni colmi d'occasione
cogliere solo il sospiro di un attimo di noia
poi con un balzo di stupore riconoscere
ciò che non sapevo di attendere
e volgere lo sguardo in un altrove
che cerca già spazio vitale
nella sonnolenza della mia considerazione"

GZ
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