mercoledì 22 novembre 2017

Il negativo del silenzio (da "Indefinizione" post del maggio 2016)

Da questa notte non smetto di correre.
Ho "incontrato" l'autore di una delle poesie che sono entrate nella storia della mia memoria poetica senza ch'io lo sapessi. Non lo cercavo e mi ha trovata col suo tratto d'inchiostro evidenziato sul bianco della mia inconsapevolezza.
Abbiamo saltato tutte le presentazioni, sarebbero state inutili come un temporale che annuncia il suo arrivo con copiose gocce sull' asciutto d'un davanzale; le sue parole infatti si sono stese accanto a me, silenziose, diversi anni fa, hanno preso voce di rivolo di tanto in tanto come richiamate da una sete d'inaridimento. 
Fu amore a prima vista , oserei dire come un flash della mente che a distanza di tempo ancora abbacina e focalizza un ricordo in continuo sviluppo d'espressione.
Si sono felice, felice, e corro come il ragazzo del giornale a darvene notizia con un pezzo in bianco e nero....la foto la potete ben immaginare:


"La poesia è il negativo del silenzio.
Un giorno nell'acido delle parole
compare il suo viso.
Nessuna lacrima negli occhi.
I tre diamanti brillano immobili
confitti nel suo petto. "

Ghiannis Ritsos 

traduzione di Nicola Crocetti


Ricordatemi – disse. Ho percorso migliaia di chilometri
senza pane, senz’acqua, sopra pietre e spine,
per portarvi pane e acqua e rose. La bellezza
non l’ho mai tradita. Ho spartito equamente tutti i miei averi.
Non ho tenuto nulla per me. Poverissimo. Con un giglietto di campo
ho illuminato le nostre notti più feroci. Ricordatemi.
E perdonatemi quest’ultima tristezza: Vorrei
mietere ancora una volta con la falce sottile della luna
una spiga matura. Rimanere sulla soglia a guardare
masticando il grano, un chicco dopo l’altro, con gli incisivi
ammirando e benedicendo questo mondo che lascio,
ammirando anche Colui che sale il colle nel tramonto dorato. Osservate:
Sulla manica sinistra ha una toppa quadrata color porpora.
Non si distingue chiaramente. Soprattutto quella volevo mostrarvi.
E forse soprattutto perciò varrà la pena che mi ricordiate.
Ghiannis Ritsos
Karlòvasi, 30.VII.87 ( I negativi del silenzio 1987)


Ghiannis Ritsos, Poeta Greco per nulla anonimo...sebbene io non conoscessi la paternità della poesia annidatasi tra i miei ricordi .
Adesso si apre un sipario di conoscenza sui suoi versi che cercherò d'esaudire nel breve tempo.

Fu definito poeta d'idee politiche e per questo spesso vietato in Grecia, sua patria, ma noi cercheremo di cogliere tutto del poeta-uomo senza tralasciare nulla.


domenica 12 novembre 2017

Degradare d’autunno

Sono in debito di passi lunghi verso questo posto che per l'assenza avrebbe da raccontare un cammino intero, anche senza piedi ...
A suon di battiti sono stata altrove con l'intenzione di trovare le parole del ritorno ma con la consapevolezza che la costruzione d'un equilibrio poetico è una filosofia di vita che ha intrecci di bellezza in ogni luogo: virtuale, reale, immaginato....soprattutto interiore.
Quello che è stato difficile trovare in questi ultimi cinque anni passati a vivere la crescita della mia famiglia, con l'idea di quest'ultima, ma senza progetto, ed allo stesso tempo con la fortuna di non dover attendere il tempo della "realizzazione", è sicuramente quell'estrema estraniazione da tutto e da tutti , quel momento in cui finisci a far rumore solo nelle stanze della tua mente, a rimuginare su pensieri, azioni, fatti , incontri, e l'intenzione di non uscire più senza che il confronto con queste cose abbia recitato la sua parte sincera nel teatro misero o lussuoso del tuo io, mentre un pubblico non più numeroso di una formica, un topo, un ragno abbia seguito la smorfia del cambiamento.
Ma puntuale di questi tempi tutta la bellezza percepita non la si riesce proprio a contenere.
Ho riversato fiumi di bellezza su tutto cio' che potevo ed ho ricevuto più di quanto mi aspettassi, così la poesia si è di volta in volta mutata in disegno , fotografia , musica, vita bucolica; sulla lettura stiamo ancora lavorando, è un respiro che mi manca come fossi in apnea , attendo il momento dell'aria aperta con il surrogato d'una finestra a portata d'occhio.











Sono venuta ai piedi del loto ad osservare il degradare d'autunno,
con la sua goccia d'ambra e rame a traboccare la quiete d'un cuore,
un sole esangue raggomitola i raggi dove il più acuto degli occhi non sa vedere,
solo il dondolare di qualche foglia gorgheggia il suo respiro nel silenzio,
destando la nostalgia muta d'un lunatico chiarore.
GZ



Anche "leggere" evidentemente è Malinconia ...come "Leggersi" ....
e' sentirsi vicini e anche lontani
è viaggiare stando fermi
è vivere altre vite ....
ma la luce calda e rossa di un tramonto
di un giorno ferito che non vuole morire mai
sembra quasi la felicità
sembra quasi l'anima che va
sogno che si mischia alla realtà
puoi scambiarla per tristezza ma
è solo l'anima che sa
che anche il dolore servirà.....

buon ascolto

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