domenica 12 novembre 2017

Degradare d’autunno

Sono in debito di passi lunghi verso questo posto che per l'assenza avrebbe da raccontare un cammino intero, anche senza piedi ...
A suon di battiti sono stata altrove con l'intenzione di trovare le parole del ritorno ma con la consapevolezza che la costruzione d'un equilibrio poetico è una filosofia di vita che ha intrecci di bellezza in ogni luogo: virtuale, reale, immaginato....soprattutto interiore.
Quello che è stato difficile trovare in questi ultimi cinque anni passati a vivere la crescita della mia famiglia, con l'idea di quest'ultima, ma senza progetto, ed allo stesso tempo con la fortuna di non dover attendere il tempo della "realizzazione", è sicuramente quell'estrema estraniazione da tutto e da tutti , quel momento in cui finisci a far rumore solo nelle stanze della tua mente, a rimuginare su pensieri, azioni, fatti , incontri, e l'intenzione di non uscire più senza che il confronto con queste cose abbia recitato la sua parte sincera nel teatro misero o lussuoso del tuo io, mentre un pubblico non più numeroso di una formica, un topo, un ragno abbia seguito la smorfia del cambiamento.
Ma puntuale di questi tempi tutta la bellezza percepita non la si riesce proprio a contenere.
Ho riversato fiumi di bellezza su tutto cio' che potevo ed ho ricevuto più di quanto mi aspettassi, così la poesia si è di volta in volta mutata in disegno , fotografia , musica, vita bucolica; sulla lettura stiamo ancora lavorando, è un respiro che mi manca come fossi in apnea , attendo il momento dell'aria aperta con il surrogato d'una finestra a portata d'occhio.











Sono venuta ai piedi del loto ad osservare il degradare d'autunno,
con la sua goccia d'ambra e rame a traboccare la quiete d'un cuore,
un sole esangue raggomitola i raggi dove il più acuto degli occhi non sa vedere,
solo il dondolare di qualche foglia gorgheggia il suo respiro nel silenzio,
destando la nostalgia muta d'un lunatico chiarore.
GZ



Anche "leggere" evidentemente è Malinconia ...come "Leggersi" ....
e' sentirsi vicini e anche lontani
è viaggiare stando fermi
è vivere altre vite ....
ma la luce calda e rossa di un tramonto
di un giorno ferito che non vuole morire mai
sembra quasi la felicità
sembra quasi l'anima che va
sogno che si mischia alla realtà
puoi scambiarla per tristezza ma
è solo l'anima che sa
che anche il dolore servirà.....

buon ascolto

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Un passo tra punta e impronta

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