mercoledì 3 gennaio 2018

Quanti giri su se stesso







































quest'anno i sospesi ricoprono il cielo delle cose compiute, e più passano gli anni più prendo ad essere il modulo d'un test a risposta multipla dove gli interrogativi s'affollano nella fatica d'allontanare il dubbio verso la certezza d'una definizione.
Forse il vacillare è l'unica stabilità possibile.
Ce lo insegna l'universo , quanti giri su se stesso ! Per restare in piedi, rimanere dritti, non cadere al fondo ; quante piroette su parole non dette per somigliare a un verso senza essere diversi.
Niente definizioni! Vivere è la naturale perdita d'equilibrio sulla propria interpretazione dell'essere vivi, la porta attraversata la quale fagocitiamo l'esistenza e percorriamo il cammino.
Sto sempre sul filo del discorso e non mi arrendo, tra tacco e punta avanzo e talvolta mi armo di matita, non per la possibilità d'una cancellazione ma per la certezza del cambiamento, che costruiamo la strada solo procedendo.

Le mie uniche certezze :

"Dietro il loro profilo riposa l'alba che attendo,
Gli scorre nel letto degli occhi
la schiuma imperiosa della vita
Senza argini né timore,
Portando con se i miei giorni
nati ad interrogare vani remi di precisione
Brilla quella goccia di sole tra le ciglia
e  s'acquieta ogni domanda . "

4 commenti:

  1. La poesia è splendida, e sì, sono d'accordo, il vero equilibrio sta nella consapevolezza del nostro vacillare.

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  2. Risposte
    1. Che piacere averti qui !spero resterai a raccontarci di te. Un abbraccio

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Un passo tra punta e impronta

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