venerdì 16 dicembre 2011

Dicembre : l’attesa del tempo / il tempo dell’attesa e/è già l’attimo fuggente!



Da poco passato il 13/12/11, una data in apparenza numerica decrescente che ha invece incrementato il numero dei miei anni...in questo mese di Dicembre la cui atmosfera Natalizia mi arriva ad intermittenza come le luci di un albero distante.
Un chiarore che illumina un po’ e un po’ una sensibilità adulta difficile a “scoprirsi” da dietro la cortina pesante in cui il tempo l’ha nascosta ma sempre pronta a caricarsi della “Promessa” e spogliarsi destata da un raggio lungo un cammino di nebbia.


“Un attimo in gabbia” o “l’attimo fuggente di Iperuranio” questo è il dilemma :

Ho estirpato l’attimo nell'ansia di coglierlo/ 
radici infinite lo avvinghiano a un seme invisibile/ 
mi avvolgo nel fusto come spago d'inganno che cinge l'istinto a lederne la trama/ 
d'immobilità vestito/ il tuo volto non può somigliare a un fotogramma/ 
Ora recidi l'accoglienza del tuo spazio/lacrimi l'occhio che ti ha scorto/ 
guadagni tra odore di verde e umido d'alba/libertà remota/

Promessa

“ La faretra che porto con  me è colma di frecce
e la mano ansiosa tremante di speranza
Ma quando Egli m’istruirà scorderò l’arco
non mi curerò di affilare le punte di bronzo
Abbandonerò per strada le mie armi
e correrò ad abbracciare i miei sogni
Vacillante all’idea di essere esaudita”

GZ

P.S. foto non mia disponibile su www.sxc.hu

5 commenti:

  1. La tua sensibilità...nelle osservazioni, nei moti travolgenti dell'ispirazione. Mi ricordi Gibran nell'ultima poesia. Ho sentito la tua assenza.

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  2. "scorderò l’arco
    non mi curerò di affilare le punte di bronzo"
    questo passaggio ha un non so chè di biblico, che tu sia una profetica poetessa oltre a tutto il resto?

    P.s. Io posto come anonimo perchè in realtà lo sono davvero

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  3. Tra C&T,
    speciale ritrovarti...la mia vanità si rallegra mentre la mia sensibilità ha avvertito a sua volta la Tua mancanza.
    Se estraneo l'occhio, forse, vedo un orecchio teso ad ascoltare un Gibran o un Rabindranath Tagore che chiama da lontano :)

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  4. Anonimo, non ironizzare... :)
    che forse attraverso le mie parole tu mi conosca meglio di quanto io non sappia su me stessa?
    Scoprire "tutto il resto" sarebbe interessante... giacché per le prime due supposizioni mi si attribuirebbe un valore superiore a quello dei miei passi, i quali alla vista di un tale miraggio, si sa, correrebbero impavidi come il protagonista della poesia; invece cerco di stare in equilibrio mentre faccio la pendolare da un punto all'altro di me lasciando impronte sempre diverse...e che via vai!

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Un passo tra punta e impronta

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