mercoledì 12 novembre 2014

Autunno









Scendo a gocce come da un rubinetto che perde.
Mani che non riesco a vedere hanno chiuso la manopola più volte.
Il flusso ingarbugliato del mio sentire è rimasto intrappolato in enormi bolle d’aria ora che ho allentato l’imbarazzo, ma l’anticamera del mio ingresso è un imbuto incrostato che mi accoglie all’improvviso e cerca di dare forma al contenuto singhiozzante della mia espressione.
Raccolgo le forze e innaffio un terreno misto di contraddizioni .
Mi perdo nel torpore di questa stagione, evaporo sulla pelle arsa di questa foglia e mi nutro del suo abbraccio mentre si contrae sul peso del cambiamento.
Tempo che percorro con sbavature di lumaca, le giornate corte muoiono dentro me quando si spegne il sole ed io indugio con lo sguardo sull'ultimo chiarore , lancio ponti di evasione mentre la sera sopraggiunge sulla mia ultima occasione.
Un urlo di vento annuncia il domani alla finestra della mia attenzione.


Goccia a goccia ricompongo lo specchio del mio pozzo e attendo un tinello che venga, dissetandosi ,a liberarmi ....non prima però di aver ceduto vibrazioni della propria sete sul riflesso di un'immagine.

GZ

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Un passo tra punta e impronta

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