...A Sebastian piaceva andarsene in bicicletta, all'imbrunire, per un certo sentiero che costeggiava i prati. Là si sedeva su una staccionata, guardava i ciuffi di nuvole rosa salmone che prendevano il colore del rame brunito nel pallido cielo della sera, e pensava. A che cosa? A quella ragazzotta londinese, con i morbidi capelli ancora raccolti in trecce, che una volta lui aveva seguito attraverso il parco e raggiunto e baciato, e che poi non aveva più visto? Alla forma di una nuvola particolare? A un tramonto nebbioso al di là di un nero bosco di abeti in Russia? Al significato segreto di un filo d'erba o di una stella? Al linguaggio sconosciuto del silenzio? Al peso tremendo di una goccia di rugiada? Alla straziante bellezza di un ciottolo tra milioni e milioni di ciottoli, che hanno tutti un senso , ma quale? All'antica , antichissima domanda <<chi sei tu? >>, rivolta al proprio Io divenuto stranamente evasivo nel crepuscolo, e al circostante mondo di Dio di cui non si è mai fatta veramente la conoscenza? ... V.Nabokov
Ecco cosa mi ha rapita! La lettura... i libri tutte le volte, un libro adesso "La vera vita di Sebastian Knight" di Vladimir Nabokov di cui il passo precedente non è che una finestra.
Mentre riflettevo sulla vita delle parole, l'origine delle espressioni... ho ricordato un tratto a dir poco fantasioso letto moltissimo tempo fà, che mi colpì parecchio :
"Maggiolini Metafisici"
E' probabile che il libro sia stato fonte di vita per gli uomini e le donne e che la scrittura abbia preceduto l'umanità, e non il contrario come si sostiene comunemente.
Forse un tempo Dio era il solo lettore dell'unico libro da lui scritto, stampato e pubblicato in una copia. E' possibile che poi un mattino i minuscoli insetti che compongono i caratteri di stampa abbiano preso il volo dalle pagine di quel libro per migrare altrove, schierati in formazione come fortezze volanti : e che Dio, meno irritato dalla fuga ribelle che colpito dalla bellezza delle corazze nere in campitura azzurra , abbia creato allora gli uomini e le donne per condividere con loro il piacere precario di quella visione puntiforme.
Si può addirittura ipotizzare che poi, armati di retine di tulle e di minuscole gabbie d'argento, alcuni uomini, chiamati scimmie di Dio o scrittori o cacciatori di parole, abbiano acciuffato alcune lettere per fissarle sulle pagine bianche, crocifiggendole come farfalle da collezione.
E' plausibile pertanto che la creazione letteraria consista in questo: sottrarre neri coleotteri all'azzurro del cielo e alla vista di Dio per poi imprigionarli sulla carta senza sciuparli.
Giulio Ranzanici
E poi pensieri....a cosa???
Le parole sono solo una forma del pensiero che subisce una metamorfosi mentre le scriviamo..eppure quando le leggiamo nuovamente assumono altre forme in altri pensieri e ci portano sempre all'idea di un' incontro con le parole e i pensieri di qualcun'altro...
Confermo: fantasioso e visionario anche se originale e forse anche un tantino necessario.
RispondiEliminaIo credo che la sensibilità e l'amore trasformino in arte il pensiero o anche una sola frase che diventa poesia.
P.s. Io posto come anonimo perchè in realtà lo sono davvero.
il brano di Nabokov che hai postato è intrigante e per una divoratrice compulsiva di libri come me, è un romanzo che non potrà restare a lungo lontano della mia libreria!!! Grazie per questi pensieri stillati con tanta sensibilità. E' un vero piacere leggerli. Grazie anche per gli auguri. Spero di iniziare un nuovo entusiasmante "viaggio" insieme!
RispondiEliminaLa sensibilità e l'amore trasformano in arte...in immagine un'idea, in parole e poesia un pensiero, in disegno un punto in una pagina e in volto un post davvero anonimo come segno distintivo dall'anonimato altrui.
RispondiEliminaGrazie a te per avere accettato di fare quattro passi insieme, in fondo anche il brano di Nabokov non è che un viaggio , ah potessi essere turista di mestiere !
RispondiEliminaDevo stare lontano da questo blog, perché rischio di farmelo piacere troppo.
RispondiEliminaP.s. Io posto come anonimo perchè in realtà lo sono davvero
Ma sono le parole che producono i pensieri! Se non potessimo parlare o scrivere...non riusciremmo più a pensare.
RispondiEliminaCaro tra C&T,sorrido, non l'avevo mai messa in questi termini...ed assolutamente le parole producono pensieri!
RispondiEliminaTra C&T, senti infatti : "...sapeva che nessuna vera idea può esistere veramente senza le parole tagliate su misura. Cosicché il pensiero,solo in apparenza nudo, implorava in realtà che gli abiti di cui era già rivestito divenissero visibili..." :) V.Nabokov
RispondiEliminaNon posso che scoprire ed aprire finestre e finestroni sul poetico testo del nostro V.Nabokov:
RispondiElimina" ...Ero così timido che riuscivo sempre a commettere proprio l'errore che cercavo più ansiosamente di evitare. Nel mio disastroso tentativo di adeguarmi al colore del mio ambiente potevo essere paragonato solo a un camaleonte daltonico..." oppure ...
" Mi sembra di camminare con passi intangibili attraverso prati spettrali e sale da ballo invase dal lamento di musica hawaiana, e giù per amate straducole dai nomi graziosi, finchè arrivo a un tiepido vuoto dove qualcosa che somiglia molto al mio Io più segreto siede raggomitolato nel buio " e ancora ..."Ed è difficile credere che il calore, la tenerezza, la bellezza di quei giorni non siano stati raccolti e non siano custoditi, chi sa dove, chi sa come, da qualche immortale testimone della vita mortale." ...