E' tutto uno schiudersi d'istanti nel prato delle esistenze
per noi api incostanti che succhiamo il nettare periglioso dalle ore più colme e soltanto guardiamo il vivo polline dei brevi momenti...
che rimpiangiamo alla sopravvenuta coscienza della biologica aridità dei cicli.
Il nostro amore è la campanula che non si apre al primo raggio di sole,
è il germoglio mai cresciuto ibernato nei nostri cuori...
è il miele che distilleremo nel passaggio dalle volontà alle azioni.
GZ
"I miei sogni sono come i bufali che pascolano all'orizzonte e pascolano per tutto il mondo e tra essi io irrompo con la mia lancia per trafiggerne uno prima che tutti fuggano" H. Melville
Il carpe diem di Melville mi ha sempre affascinata.......e penso che ci sia un momento in cui improvvisamente la vita si avvicina sulla superficie della lente d'ingrandimento :
"c'è un niente nel tutto di cui non siamo coscienti e un tutto nel niente che ignoriamo profondamente" e se ne vanno i tesori davanti i nostri occhi accecati finchè non ci rinveniamo stolti nel comprendere le perdite e sottoponiamo ogni cosa alla stima ed elemosiniamo occhiali nel tentativo vano di recuperare il niente al quale non siamo stati in grado di dare un valore.
Tempo
"perchè vieni a me come fiore di cactus arreso alla sera?"
Gizeta
Eppure... è tempo che sfugge niente paura che prima o poi ci riprende perchè c'è tempo c'è tempo c'è tempo per questo mare infinito di gente...
P.S. La letteratura e la poesia sono un discorso lungo tutto il resto del tempo....
come il tempo di una terapia curativa contro un male sconosciuto il cui antidoto - si suppone- sia esso stesso la causa della malattia....
e noi cavie cerchiamo a nervi tesi di fuggire la guarigione ...
GZ
La frase di Melville colpisce tanto anche me. Che forza hanno i sogni... Quanta energia. Un'immagine partorita dall'incoscio ... Verrò spesso qui a succhiare il tuo nettare vitale cara Gizeta. E sono felice di essere stato il primo dei tuoi lettori fissi. Tutto questo c'era già, molto prima di Tra cenere e terra. Un abbraccio.
RispondiEliminaDimenticavo. In "Addio Rilke" di Luglio ho postato lo stesso Fossati. Assonanze d'anima. ;)
RispondiEliminaNon scherzavo quando scrissi che era divenuto assurdo pensare di non trovare quello che già avevo nel cuore lì...proprio dentro il panorama quasi rubato che la finestra di Tra Cenere e Terra mi offriva.
RispondiEliminaNon ho più continuato il percorso investigativo tra i tuoi post ma non ho abbandonato l'idea..
Si parentele d'anima
Ricambio l'abbraccio con l'affetto poetico delle rivelazioni.