giovedì 27 ottobre 2011

"Diciamocelo (con Grazia)"


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Leggendo " Diciamocelo (con Grazia)" num. 43 del 24/10/2011 di Vera Montanari Direttrice dell'omonima rivista non sono riuscita a trattenere le riflessioni che ...passo a passo... hanno raggiunto le Sue in punta di pensiero.
Rifletteva su "La formula matematica della felicità" libro di Paolo Gallina , testo che si propone attraverso la proporzione : Felicità = AS/AT di aiutare l'uomo in una delle ricerche più ardue mai intraprese.
Così pur non avendo letto il libro, grazie a "Grazia" e a Vera Montanari, ecco sciolta la formula per la quale "S" sta per Stato e "T" sta per Tempo, e dunque la Felicità è data dal cambiamento di Stato valutato in relazione al Tempo...tanto più si è felici quanto più si passa da una situazione peggiore ad una migliore e tanto più grande sarà la gioia quanto più breve sarà il tempo impiegato per ottenere il "cambiamento".
Secondo la Montanari dando per "certo" che la felicità si nasconda dietro il cambiamento da una condizione ad un'altra migliore...sulla questione tempo forse si potrebbe dissentire : <<Per aspera ad astra ...la felicità va voluta,perseguita, conquistata. E poi saldamente tenuta>> cito testualmente.

Le mie riflessioni le stringono la mano anzi la abbracciano...il meeting di pensiero ha concluso l'accordo!

Se tutto sta nel cambiamento però....che fatica !
quanta ritrosia ad abbondonare un posto per un altro, un'idea per un'altra, un panorama vissuto per un orizzonte sconosciuto, un dubbio per una pseudo-verità o una verità per un nuovo dubbio.
Sebbene questo sia ciò che facciamo tutti i giorni ,dentro noi stessi, mentre sciogliamo i nostri grovigli interiori....che fatica ad abbandonare "un'abitudine" per un risultato incerto.

D'altra parte già diverso tempo fa Wolfgang Goethe definiva la felicità come il "difficile equilibrio tra l'estasi del nuovo e la sicurezza dell'abitudine".

Non posso che concludere con poesia :

"Non è che il morire ci faccia tanto male –
è il vivere – che duole di più –
ma morire – è un modo diverso –
una specie dietro la porta –


l’abitudine del sud – dell’uccello –
che prima che venga il gelo –
accetta una latitudine migliore –
noi – siamo gli uccelli – che restano.


Tremiamo sulla soglia del fattore –
della cui briciola riluttante –
facciamo conto – finché nevi pietose
persuadono le nostre ali a casa."

E.Dickinson 1862

3 commenti:

  1. Sembrano gli uccellini dei Puffi :-) Cmq sei un'artista!!!

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  2. Senza bisogno di scomodare Wolfgang Goethe , come diceva mio Nonno...... in perfetto Siciliano'''' Cù lassa a srata vecchia pì la nova, sapi nzoccu lassa, ma un sapi chiddu chi trova ''' Parabola significa con estrama sintesi che tutti abbiamo timore a farci abbracciare dall'incerto e tendiamo a tenerci stretto il certo.
    Salutamu
    Massimo Il Siciliano.

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  3. Rif. primo commento non posso che definirti un intenditore!!!
    gonfia d'ironica convinzione nascondo nel sorriso il soffio speranzoso verso il cambiamento...sempre a "migliorare"

    ...Quindi aggiungerei : "Diciamocelo con Sicula Grazia"

    grazie Massimo

    RispondiElimina

Un passo tra punta e impronta

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